Cambiano le norme, a rischio il Trenino Verde:
Tegola dell'Agenzia per la sicurezza. L'Arst: abbiamo proposto nuove soluzioni
Il documento che potrebbe mettere fine alla storia gloriosa e travagliata del Trenino Verde si intitola “Livelli di sicurezza delle ferrovie turistiche e relative misure compensative o mitigative del rischio” ed è stato inviato a ne dicembre a tutti i gestori delle linee ferroviarie turistiche dall'Ansf, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. Impone otto requisiti che il convoglio gestito dall'Arst non possiede: dai passaggi a livello muniti di dispositivi automatici ai sistemi di protezione della marcia, dai dispositivi per la copertura radio tramite gsm ai sistemi di blocco automatico, sino ai dispositivi di controllo del macchinista.
L'IRA DELLA CGIL «È facile comprendere che se si dovesse imporre immediata attuazione a solo due degli otto punti presenti nella nota Ansf, soprattutto quello riferito ai passaggi a livello non automatizzati, le tratte del trenino verde verrebbero immediatamente chiuse», commenta Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Cgil. «Si pensi che solo sulla tratta Sassari-Tempio Palau, i passaggi a livello incustoditi sono cinquantacinque. Peraltro,» aggiunge il leader della Cgil Trasporti, «stiamo parlando di un'infrastruttura non interconnessa con i treni di Trenitalia che viaggia a 30 chilometri orari. Non è possibile», prosegue, «imporre sulle tratte ad uso esclusivo del trenino verde che tutti i passaggi a livello debbono essere muniti di dispositivi automatici che, al passaggio del trenino verde, ovvero un convoglio che, in tali punti, da sempre transita con la cosiddetta marcia a vista, cioè a passo d'uomo, si chiudano automaticamente».
L'ARST: L'Arst ha presentato all'Agenzia un set di proposte alternative e ritiene che «se andassero a buon ne saremo in grado di avviare la realizzazione degli interventi necessari e procedere con la programmazione dei servizi turistici del Trenino Verde per il 2018, tenuto conto della situazione delle linee e dei rotabili a 27/1/2018 Cambiano le norme, a rischio il Trenino Verde spiega Chicco Porcu, amministratore unico dell'Azienda regionale sarda trasporti.
L'Ansf ha trenta giorni di tempo per richiedere modiche, integrazioni, trascorsi i quali le nuove misure possono essere adottate.
IL RUOLO DELLA REGIONE «Si tratta di interventi che consideriamo altrettanto ecaci, in grado di consentire il superamento di disposizioni tecniche altrimenti attualmente non rispettabili. Proposte», aggiunge Porcu, «che tengono conto dello stato dell'infrastruttura, della intensità del traco che si eettua nelle nostre linee, dei limiti di velocità nonché della tipologia di servizio svolto e dei rotabili utilizzati. Riteniamo di aver individuato valide ed a nostro avviso equivalenti misure alternative ma», conclude il numero uno dell'Arst, «sarà molto importante anche il ruolo dell'assessorato regionale che dovrà ribadire la piena titolarità della ferrovia turistica e la ferma intenzione di tutelarne la specicità e funzionalità come fondamentale attrattore turistico». (f. ma.)
fonte: Unione Sarda del 27.01.2018